- Accesso stradale
- 2h:20 min da Milano senza fretta, in pratica come andare ad Arco di TN
La roccia è una varietà particolare di granito scuro chiamato “brutto ma buono” perché all’apparenza cosparso da macule vegetali poco invitanti, ma a scalarci rivela la sua bellezza attraverso un susseguirsi di prodigiose croste, listelle, fessure e buchi di varia foggia, su muri dritti o placche abbattute tutte ben pulite, persino senza traccia di polvere eccetto un breve tratto della 7ma lunghezza.
Un gioco di friends micro è più che sufficiente.
La sezione più pericolosa è effettivamente il traverso su roccia muschiata e bagnata in avvicinamento, legarsi anche solo per questi 10 m non è cattiva idea.
La discesa ha un percorso non obbligato ma da cercare, in traverso verso destra (viso a monte) e puntando i tralicci della corrente che risalgono il canale boscoso, fino a incocciare il sentiero evidente e a tratti gradinato in pietra.
Interpretazione del concetto “plaisir” secondo i diversamente-ragazzi di Picalciot, che a me indubbiamente piace: uso minimo dei fix, intuizia e concentrazia, fede incrollabile nella mescola e la quasi assenza di esposizione sono ingredienti fondamentali in questa ricetta del piacere. Che non vuol dire poco impegno.
Abbondante assortimento di camme, un discreto bagaglio tecnico, la necessaria scorta di acqua e … no tengo pensamiento per non aver sottoscritto il sostegno alla Rega.
L7 è una placca lepegosa, total clean ma solo di nome, che il socio con rimarchevole intuito digerisce preparando un suo intruglio a gusto personale fatto con terriccio e muffa sotto le suole, per stomaci forti.
Fermoimmagine 15 minuti dopo: grande scarica di adrenalina quando finalmente afferro la mazza #4 all’imbrago e come fosse il lampo di Zeus lo scaglio nel poderoso strappo obliquo che incide un muro leggermente oltre il filo a piombo; finire i pezzi e cercare ancora il #3 per proteggere gli ultimi 5 metri, invece, è terrore impagabile.