Reopasso (Rocche del), Biurca sud – Via dei Re

Reopasso (Rocche del), Biurca sud – Via dei Re
La gita
marcestonex
3 05/04/2024
Accesso stradale
Solito posteggione prima dell'abitato di Crocefieschi

Avvicinamento uguale a quello della Ferrata Deanna Orlandini dall’abitato di Crocefieschi, una volta arrivati al suo attacco si prosegue per sentiero fin dove parte il secondo tratto e ci si porta, sempre seguendo il sentiero, sotto il paretone della Biurca Sud. L’attacco è segnato con una grossa scritta gialla “Via dei Re”, impossibile sbagliare.
– L1: un muretto, poi si cammina su terra e roccette mobili in slego (attenzione a non cadere e a non tirare roba all’assicurazione!), dopodiché altro muretto e camminata su roccia fino in sosta. ~ 40 mt, III, II
– L2: tanti, troppi chiodi ne rendono difficile l’intuizione in partenza: io ho seguito una fessura chiodata subito sopra la sosta e traversando poi 2 mt a sx per raggiungere il tettino ho notato dei resinati sotto di me: non mi sento comunque di aver sbagliato. Il tettino col famoso passo di 6b è, a parer mio, sovragradato: sono letteralmente 2 mt che consistono nel tenere prese un pelo più piccole e riuscire a portare su i piedi. Mettiamola cosi: a livello fisico ed arrampicatorio, potrebbe essere sul 6a+, a livello mentale invece occorre stare in campana e tastare bene quello che si prende, perché staccare qualcosa è un attimo. Prosegue poi sopra più semplice fino alla sosta. Smitragliata di chiodi e resinati, nei 4mt da sotto il tettino a subito sopra ne ho contati 8, alcuni a 20cm di distanza: la libera è fattibilissima a vista, ma se si volesse azzerare di certo le possibilità non mancano. Occorre pensare bene a cosa rinviare per evitare attriti allucinanti nel recupero della corda. ~ 20 mt, V, VI (passo chiave), IV+, III
– L3: si affronta un muretto subito sopra la sosta, dopodiché si affronta un tratto più abbattuto e per un pezzo un po’erboso (sempre attenzione ai sassi volanti!) per poi tornare su terreno roccioso meno abbattuto puntando ad una scritta gialla “Via dei Re”: la sosta è alla sua dx, ma per la posizione si paleserà solo all’ultimo. ~ 40mt, V, III, IV.
– L4: sopra la sosta, si seguono i resinati per una serie di muretti belli continui fino alla sosta successiva. Attenzione, i resinati sono troppi e il tiro fa giri strani, conviene saltarne se si vuole evitare troppo attrito con la corda. ~ 20 mt, V-, IV
– L5: seguire i resinati sopra la sosta e andare in Vetta alla Biurca, con sosta sui fittoni del cavo della Ferrata. ~ 20 mt, IV, III
Se di decidesse di concatenare gli ultimi 2 tiri, come abbiamo fatto noi, occorre usare pochi rinvii, allungarli bene e posizionarli sapientemente, altrimenti il recupero della corda diviene quasi impossibile.
Rientro per il sentiero di rientro della Ferrata.
La via, nonostante si vede sia stata più volte disgaggiata, presenta molte pietre mobili anche di grosse dimensioni, occhio all’assicuratore e soprattutto ad eventuali persone che passano dal sentiero sottostante perché si rischia di ammazzare qualcuno. Noi stessi, pur stando attentissimi, abbriamo tirato giù pietre anche di notevoli dimensioni. Caschetto obbligatorio!

Come disse qualcuno prima di me: “la roccia marcia ha un non so che di erotico…”. Poesia.
Non pago della “Via Titti”, riesco a convincere Fabio a fare anche questa via più dura, decisione della quale si pentirà raggiunto il passaggio duro dove effettuerà la cosiddetta “Mossa del Granchio”. Comunque anche qui si tira mezza via, molto bravo in ogni caso!

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