Saliti mercoledì pomeriggio al rifugio usufruendo della cabinovia per Hannin riducendo così il dislivello complessivo a 2000 mt.
Primi 45 minuti di puro trasferimento guadagnando solo 100 mt di quota.
Attenzione: no acqua sul percorso ad eccezione del torrente presente a 15 minuti dall’arrivo della cabinovia.
Il torrente successivo è di acqua di fusione e per cui imbevibile.
Il sentiero diventa poi diretto e gli ultimi 400 mt sono su ferrata (passo tranquillo 3 ore da cabinovia dislivello 1000 mt)
Rifugio pulito, accogliente con personale molto affabile e gentile.
Colazione alle 4.30 partenza alle 5 lungo la cresta rocciosa posta dietro al rifugio. Si oltrepassa anche una scala metallica e si prosegue ancora per 200 mt lineari fino ad immettersi sul ghiacciaio.
Presenti crepacci ben visibili ma che nella traccia di salita non danno problemi.
Piccolo trasferimento pianeggiante verso il ripido pendio che sale in direzione del Windjoch (presenza di ghiaccio nero).
Si prosegue verso la cresta nevosa che in prossimità degli affioramenti rocciosi presenta ghiaccio (la picca non si pianta per i ramponi ok).
Per evitare il passaggio delicato su ghiaccio l’ ultimo di questi lo abbiamo aggirato alla sua sx così come, per il raggiungimento della cresta rocciosa finale, abbiamo percorso il facile canalino di rocce rotte sempre a sx.
Passo tranquillo (tanto di più non ce n’era) ore 3,30 dal rifugio.
La discesa non è banale e sicuramente l’ho trovata più impegnativa della salita.
La consiglio ancora ma per tempi brevi perchè il ghiaccio andrà aumentando a meno che non dovesse nevicare nei prossimi giorni come da previsioni.
I tempi di discesa non si riducono di molto soprattutto dal rifugio in giù perchè la ferrata porta via del tempo.
Bellissima gita per l’ambiente (la parete nord est della Lenzspitze è uno spettacolo), i panorami, l’impegno fisico e per la crestina finale comunque mai banale.
Con l’amico Renato che aveva in mente questa cima da alcuni anni.