Grand Capucin – Via degli Svizzeri

Grand Capucin – Via degli Svizzeri
La gita
fabrizioro
5 06/08/2020

La terminale si passa bene al centro della parete dove attacca Elixir, si possono lasciare lì gli scarponi. Quindi lo zoccolo si supera con 4-5 tiri in obliquo ascendente a sinistra (V+, una corda fissa azzurra per superare il primo tratto, tutte soste a fix) si raggiunge l’attacco vero e proprio.
Roccia fotonica!
All’inizio dei tre tiri nel diedro abbiamo seguito la via originale che non sale dritta nella fessura sopra la sosta (variante più dura con tecnica di incastro), ma passa nel diedro fessurato a sinistra (6a): tiro magnifico, movimenti eleganti e non troppo fisici. Il tiro successivo (6a) è più fisico, fessura Dulfer un po’ unta inizialmente. Quindi un terzo tiro più facile nel diedro.
A mio avviso il tiro più duro è quello successivo, che parte facile e poi va a prendere a dx dello spigolo una fessura molto esile in cui ci siamo protetti con un nut piccolo. Son presenti anche dei chiodi. Quindi si affronta un tiro in fessura gradato 6a+ (fisico) che porta sotto il celebre tetto (uscire su sosta a sinistra): è possibile farlo in artif sfruttando dei nut incastrati o piazzando incastri vari.
Da lì abbiamo seguito, tenendo la sinistra, gli ultimi tiri di “O sole mio”: i primi ancora impegnativi, poi IV e III fino in vetta. Dalle prime soste che si incontrano in cima (una versante est e una ovest, su entrambi i lati del crinale) conviene traversare ancora in cresta in direzione del Dente del gigante fino alla sosta con fix, catena e anello di calata: da lì (con una prima calata di 20 m e le successive sempre sui 50-55 m) si intercettano, sempre grossomodo sulla verticale, le soste di Echo, con meno rischi di incastro, di cui una totalmente nel vuoto… Infine un’ultima calata obliquando verso gli scarponi.
Per i tempi, mettere in conto anche i tiri dello zoccolo, la presenza spesso di numerose cordate e le numerose doppie…
Scalata stupenda! Con Ale

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