L’attacco non è stato facile da trovare: segnaletica dalla strada quasi nulla (un unico cartello alla cabina elettrica), e terreno di avvicinamento ripido e franoso con erba alta ovunque (seguire sempre le tacche biancorosse senza scendere fin giù in riva alla Dora).
Si percorre la paretona (esposta) in sx orografica del canyon della Dora, intervallata da brevi sentierini attrezzati. Scavalcato il primo ponte tibetano si passa in dx orografica e finalmente si sta all’ombra, saliscendi nel bosco fresco, scala a pioli e altro ponte tibetano che riporta nuovamente a sx. Qui c’è da risalire un centinaio di metri di parete con brevi strapiombi: il caldo si sente nuovamente ed è la parte più atletica.
Infine si sbuca al castello di Giaglione per poi chiudere l’anello.
Necessari anche i guanti essendo i cavi senza guaina e qualcuno un pò sfilacciato.
Ferrata lunga e un pò monotona. Molto poco panoramica.
3h da attacco a fine ferrata