![La cresta con il Castore sullo sfondo](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2024/07/IMG-20240705-WA0039-180x240.jpg)
![La cresta al ritorno](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2024/07/20240705_080743-180x240.jpg)
![La passerella sulla cresta che porta al rifugio](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2024/07/20240704_153203-180x240.jpg)
- Accesso stradale
- Nn
Saliti al colle di Bettaforca con il servizio taxi fuoristrada da Frachey (15 euro a testa e parcheggio gratuito) Condizioni eccezionali, innevamento abbondante e quasi continuo già dal colle di Bettaforca. Tutta la parte centrale dell’itinerario dal colle al rifugio si svolge su pendii innevati a tratti con pendenze sostenute: necessari i ramponi sia al mattino con neve rigelata che al pomeriggio, su neve umida in superficie ma con fondo ancora duro e compatto. L’aerea cresta che porta al rifugio è in buona parte innevata e abbastanza affilata: ci sono le corde fisse, ma anche qui ramponi indispensabili. Dal rifugio in su manto nevoso compatto e ben rigelato al mattino, uniforme, senza crepi aperti. Cresta del Castore ben tracciata (come tutto il resto dell’itinerario), aerea e bellissima, facile ma da percorrere con attenzione.
Buon trattamento al Quintino Sella, personale piacevole, disponibile e cortese, rifugio pieno (abbiamo dormito all’invernale) e confortevole, quasi tutti i locali riscaldati. Meteo spaziale e panorami fantastici. Molti alpinisti diretti su diversi itinerari, moltissimi gli stranieri. Temperatura gradevole, poco vento. Con Carolina, Beppe e Ricky.